venerdì 27 novembre 2015

Il lavoro rende liberi... dicevano.


Appena trascorso un mese e mezzo intenso - tanto per cambiare.
Tra focacce liguri, casting bizzarri, braccialetti imposti, pupazzi, borsoni pieni di fumetti e sguardi prolungati.
Giro per l'Italia, organizzo o partecipo a eventi nel campo dell'intrattenimento, e ancora mi stupisco di quanto le cose possano essere differenti.
Grandi mezzi e ottima pianificazione che danno grandi risultati, grandi mezzi e pessima organizzazione con pessimi risultati. Mondi in cui si contrappongono entusiasmo e scarsa professionalità da una parte, a poca voglia di fare ma grandi competenze dall'altra.
Progetti di terz'ordine che si rivelano interessanti e grandi aspettative per idee malfatte.
Il trucco è cercare di cogliere da ogni esperienza quello che funziona e quello che non va, per trovare la strada migliore per sviluppare i miei mondi.
E almeno un paio stanno per prendere forma, con l'approccio e le tempistiche migliori.
Guardo al futuro prossimo e mi sembra che potrò respirare vita, a pieni polmoni.


L'ultimo giorno di completa vacanza che mi sono concesso è stato lo scorso 28 dicembre.
L'ultimo giorno in cui ho staccato per 24 ore consecutive dai miei lavori e mi sono rilassato, rimandando al giorno successivo qualunque compito/scadenza/urgenza/problema da risolvere.
Ho pensato che fosse eccessivo non aver fatto nemmeno una pausa quest'anno, perciò per concludere in bellezza il 2015 mi sono regalato -addirittura- 2 interi giorni di relax.
Il primo sarà domani: me ne vado a Milano, chiacchiere con amici e mi guardo 2 musical. (sì, lo so, teatro. che ci posso fare, è più forte di me. ma prometto che me li godo in pieno relax senza prendere appunti.)
Il secondo giorno di festa - in tutti in sensi - che mi concedo sarà finalmente l'inaugurazione di casa nuova. Riuscire a ultimarla è stato un travaglio, ci sono stati tutti gli inconvenienti possibili, ma finalmente riesco a vedere la linea del traguardo. Non è la casa più bella del mondo, ma è la mia casa, non ce ne sono altre come lei e sono riuscito a fare sì che fosse proprio come me l'immaginavo, per quanto balzane e complicate fossero alcune idee. Mi rappresenta e mi fa sorridere quando mi guardo intorno.
Nonostante tutto è "solo" una casa, una scatola in cui vivere, se non si considerano tutti gli addobbi e le storie che ci ho messo dentro. Ma mi auguro potrà essere l'occasione per una ripartenza, visto che ho bisogno di lasciarmi alle spalle tutta la negatività, così da buttarmi a capofitto in ciò che faccio con una ritrovata serenità.
Perché amo il mio lavoro e ogni goccia di sudore o notte insonne riesce poi a regalarmi un'emozione che difficilmente sarei in grado di trovare altrove.