martedì 26 marzo 2013

La Linea d'Ombra


Mancano 4 mesi e finirò l'accademia.
Una settimana di vacanze pasquali e poi -via!- il rush finale.
Ultime lezioni di recitazione, ultime lezioni di canto, ultime lezioni di danza.
Ultima sessione di esami.
Uno showcase.
Tre spettacoli: progetti grossi, complessi ed estremamente diversi tra loro.
Poi, stop, fine.
O meglio, si comincia.
Si attraversa la linea d'ombra.


A settembre non avrò lezioni da cominciare, un programma da seguire... ora devo costruirmi tutto io.
A settembre scoccherà anche il decennale di quando ho iniziato a muovere i primi passi nel mondo del teatro. Una ricorrenza, un signor numero. In questi dieci anni ho fatto tanto: due università, corsi di teatro, stage, workshop, due accademie...
D'accordo che "non si finisce mai di studiare", sono d'accordo, ma direi che si sta avvicinando il momento in cui posso smettere di farne la mia occupazione primaria.
Dopo tanti spettacoli fatti in piccoli e grandi teatri, in ristoranti o in piazze di piccoli paesini, davanti a una manciata di spettatori o enormi platee, sul tacco della Puglia o sulle coste della Normandia... quello che finora è stato -solo- un divertimento, uno sfogo artistico, una fonte di occasionali dindi, dovrà inevitabilmente diventare ciò di cui vivrò.
È il momento di far fruttare tutto ciò che ho studiato, di far entrare in gioco chi sono diventato, di mostrare cosa posso esprimere.
Sicuramente tornerò a fare quanto ho fatto finora, dedicandoci molto più tempo e impegno, una volta libero da altre incombenze. Mi destreggerò tra provini e audizioni, così da collezionare un bel po' di "le faremo sapere", che fanno parte del gioco. E finalmente darò una forma ai miei spettacoli, rinchiusi nel cassetto da troppo tempo sotto forma di appunti, idee ammucchiate l'una sull'altra, stesure parziali; ad oggi ho in cantiere cinque progetti, tutti decisamente differenti l'uno dall'altro, e uno in particolare credo differente da qualunque cosa si sia mai vista finora (ovviamente è il sogno più complesso e quello a cui tengo di più, per il messaggio di fondo e le modalità di realizzazione, così la delusione di non vederlo prendere forma sarà ancora più grande).
Salto nel vuoto.
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