martedì 15 aprile 2014

How I Met Your Story

Un paio di settimane fa è finito How I Met Your Mother, telefilm che senza troppi dubbi metto sul primo gradino del mio podio personale.
La conclusione (se non volete leggere, questo è il momento di andarvene) lascia un po' di amaro in bocca a chi cerca il "...e vissero sempre felici e contenti". How I Met Your Mother, che è sempre stato una serie portabandiera della serendipità, con passaggi che alcuni spettatori possono aver trovato retorici, nel finale spiazza tutti e dimostra che la vita è fatta di sorrisi ma anche di lacrime.
Il romanticismo non è quello delle fiabe, è una mentalità che rimane anche quando si scontra con gli ostacoli del mondo reale. I personaggi non hanno subito un'evoluzione "standard" per questo genere di storie, ma si rivelano incoerenti, commettono gli stessi errori.
Qualcuno può aver percepito questo finale come un "non-happy ending", ma io l'ho trovato più soddisfacente di un un congedo con arcobaleni e unicorni. Anche perché, se mi guardo intorno, le persone che conosco sono così, e il cast di HIMYM sarà sempre come un gruppo di amici con cui è stato bello trascorrere 9 anni.
Un decennio fa molti si separavano da "Friends" dicendo che era come se dovessero salutare degli amici e a me sembrava esagerato, l'ho sempre considerato solo un telefilm come molti altri. Poi è arrivato HIMYM, che mi è stato vicino in certi momenti in cui ho dovuto fare scelte, mi ha raccontato chi sono, mi sono riconosciuto in alcuni personaggi del cast (anche tra gli insospettabili).

Ma perché mi metto a parlare della fine di un telefilm con due settimane di ritardo, che su Internet equivale a un'era geologica. Innanzitutto perché il blog è mio e ci scrivo quello che voglio io, tiè. Poi si sa, ho i miei tempi sfasati per fare un po' tutto. Potevo non lasciare una traccia riguardo al mio telefilm preferito di tutti i tempi? No.
Ma soprattutto, questo finale mi ha ricordato quanto si può emozionare, raccontando una storia in modo originale e osare andando contro le aspettative del pubblico e anche contro ciò che desidera.
Anche in un mondo "ordinato" come quello delle sit-com, si possono rimescolare le carte in tavola, fare arte e inseguire con tenacia un'idea nonostante l'opinione comune vada in un'altra direzione.
È un periodo in cui sto vedendo tanti begli spettacoli a teatro: grosse produzioni, ma anche progetti più piccoli che riescono a dare risultati esplosivi grazie all'entusiasmo, a ottime idee e a buoni interpreti. Nei prossimi mesi avrò un po' di occasioni, inaspettate, di provare a raccontare qualcosa anch'io, spero tanto che il risultato possa essere qualcosa di cui almeno io sarò soddisfatto.